Informazioni generali CTRH Efebo
- Direzione Regionale della Sicilia
- Nome del CTRH: CTRH “Efebo”
- Scuola sede CTRH: Scuola Secondaria di 1° grado “V. Pappalardo” oggi accorpata all’Ististituto Comprensivo “Radice – Pappalardo” piazzale Martiri di Ungheria – 91022 Castelvetrano
- Mail – tpic84100g@istruzione.it
- telefono: 0924902467 – fax: 0924 901445
- Nome del dirigente scolastico: Maria Rosa Barone
- Referente: ins. Nino Saladino – cell.: 349 4237686 – email: ctsctrhefebo@gmail.com
Che cosa è il CTRH Efebo
È uno strumento concreto a sostegno dell’integrazione nelle scuole, finalizzato a sistematizzare e riorganizzare le esperienze acquisite da tutte le Istituzioni del territorio che operano a favore della disabilità.
Il CTRH “Efebo” è stato istituito con Decreto prot. n. 25607 del 4 settembre 2002 del CSA di Trapani, ed è incardinato, giuridicamente, nella SMS “V. Pappalardo” di Castelvetrano.
Finalità
Il CTRH si pone le finalità di:
- curare la raccolta e la diffusione delle informazioni culturali, pedagogiche e normative;
- costruire e aggiornare una mappa delle risorse presenti nel territorio, indicandone luoghi, esperienze, competenze e strumenti;
- favorire l’integrazione fra Enti e istituzioni diversi per lo scambio delle migliori pratiche di integrazione;
- agire il raccordo interistituzionale con ASL, Associazioni, Enti Locali, in modo da realizzare interventi in forma integrata avvalendosi di un’attività di programmazione e di verifica dei risultati;
- costituirsi come luogo di formazione permanente per il personale della Scuola, di Enti, Famiglie e Associazioni coinvolti nel processo di integrazione;
- offrire consulenza e supporto alle scuole, mettere a disposizione delle stesse, attrezzature, sussidi e ausili;
- promuovere l’organizzazione e la realizzazione di convegni anche a carattere scientifico;
- promuovere studi e ricerche in campo educativo sul fenomeno dell’handicap nel territorio;
- curare la pubblicazione degli atti e/o delle esperienze più significative;
- procedere alla costituzione di una biblioteca anche tramite l’acquisto di sussidi, arredi, attrezzature, apparecchiature, materiale bibliografico, abbonamenti a riviste specializzate.
Risorse
Per le sue attività il CTRH può disporre di risorse messe a disposizione:
- dal Ministero Pubblica Istruzione, nell’ambito delle leggi vigenti (Legge quadro 104/92-Legge 440/97-leggi finaziarie…);
- da Enti Locali Comunali e/o sovracomunali;
- realtà produttive locali.
Comitato tecnico-scientifico
Per il funzionamento del CTRH “Efebo” è stato istituito il COMITATO Tecnico-Scientifico i cui componenti vengono nominati dal Responsabile Legale del Centro in modo che siano rappresentate il più possibile le scuole del territorio nonché le associazioni più rappresentative. Esso, infatti, è composto da:
- 1 componente del GLIP Provinciale
- Il dirigente scolastico della scuola sede del Centro
- 1 docente per ogni ordine di scuola del territorio con particolare competenza nel campo dell’handicap
- 2 referenti delle Associazioni dei disabili o delle loro famiglie, che siano maggiormente rappresentative nel territorio;
- 1 referente dell’Ente Locale settore Sociale e/o P.I.
- 1 referente dell’“UONPI – Unità Operativa Neuro-psichiatria Infantile” dell’A.SL n. 9 – Distretto di Castelvetrano
- 1 docente con particolare competenza informatica e documentarista.
- 1 coordinatore del Centro.
Obiettivi del CTRH Efebo
Nell’ambito delle finalità assegnate dalla normativa, il CTRH ha scelto di caratterizzarsi essenzialmente per tre tipi di interventi:
- Attività di formazione ed informazione per una diffusione della cultura dell’integrazione scolastica;
- Acquisizione materiale di documentazione, per la costituzione di una biblioteca / mediateca specifiche per l’integrazione dei disabili;
- Attività di consulenza a docenti e famiglie su problematiche attinenti la disabilità, il disagio e le difficoltà di apprendimento e comportamento.
Comuni interessati
I 6 Comuni del Distretto socio-sanitario n. 54: Castelvetrano, Campobello Di Mazara, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa.
Accesso ai servizi
I servizi offerti dal CTRH “Efebo”, che ha definito regolari modalità di contatti nella forma di “Sportello” e di “Reperibilità telefonica”, anche per consulenze a distanza, sono riferiti a tutti i tipi di disabilità.
Attività
Fornitura temporanea, in comodato d’uso, di strumentazioni e software. Dopo la valutazione del caso e la conseguente individuazione dei sussidi più idonei a favorire la realizzazione del Progetto Educativo predisposto, si procede all’acquisto e all’affidamento in comodato d’uso dell’ausilio alle scuole richiedenti.
Corsi di formazione di 1° e 2° livello per il personale ATA sul tema dell’assistenza di base agli alunni in situazione di handicap.
- Incontro monotematico su “L’Epilessia – Cosa fare?”
- Corso di formazione “Conoscere – Fare- – Essere” per i docenti curriculari delle Scuole dei Comuni di competenza territoriale, al fine di far conoscere strumenti e far acquisire competenze spendibili con tutti gli alunni per ottimizzarne le potenzialità e non solo con gli alunni diversamente abili, perché, operando soltanto con questi ultimi, non si integra il contesto e si trascurano eventuali situazioni di alunni in cui il disagio è incipiente o ci sono segnali di “crepe” nella costruzione delle intelligenze. Il corso è stato condotto da Jacqueline BICKEL – Consulente Servizio di Neuropsichiatria Ospedale Pisa e Responsabile del “Progetto Galileo for Education”
- Progetto POR – MISURA 3.06 AZIONE E. – VOGLIO ESSERE UNA LOCOMOTIVA Al fine di evitare che l’alunno disabile rimanga UN VAGONE finito in un “binario morto” e divenga, invece, UNA LOCOMOTIVA capace di trainare verso una integrazione nel senso più completo del termine, in cui gli alunni siano al centro dell’esperienza, tutti protagonisti attivi dei loro apprendimenti, non solo a livello scolastico, ma soprattutto affettivo e sociale, è stato stilato il progetto “VOGLIO ESSERE UN LOCOMOTIVA. Il progetto ha previsto 4 laboratori integrati , a favore di 48 alunni, di cui 12 disabili, e percorsi formativi per i genitori miranti alla presa in carico delle situazioni educative “difficili”.
- Partecipazione al Progetto “I CARE – Imparare, Comunicare, Agire in una Rete Educativa” – Piano Nazionale Di Formazione – Ricerca
- Partecipazione al Convegno internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica “ promosso dal Centro Studi Erickson a Rimini, con la presentazione dei risultati di un percorso sperimentale, condotto nella S.M.S. “V. Pappalardo”, per l’integrazione di un alunno con un quadro clinico caratterizzato da grave encefalopatia epilettogena e che richiede la totale assistenza per lo svolgimento delle minime funzioni vitali. L’esperienza ha voluto dimostrare che là dove le Istituzioni “si parlano” ed “operano in sinergia” l’integrazione è possibile anche con alunni in situazione di handicap gravissimo.
- Progetto “CALAMAIO”: percorso di educazione alla diversità tenuto da animatori diversabili. del Centro Documentazione Handicap di Bologna.
- Disturbi specifici di apprendimento – corso di formazione per docenti curricolari e non e genitori
- “Prima Della ..Prima” – Percorso ricerca /azione volto a promuovere negli insegnanti della scuola dell’infanzia condotto in collaborazione con l’UONPI del Distretto sanitario di Castelvetrano
- l’affinamento e la padronanza nel gestire attività di osservazione;
- la conoscenza e la capacità di applicare strumenti standardizzati di osservazione e valutazione
- l’acquisizione di strategie di valutazione precoce dei precursori critici per l’apprendimento e di recupero tempestivo e mirato;
- l’attivazione di sinergie con i servizi del territorio e con la Scuola Primaria.
- “L’autismo: dalla comprensione teorica al progetto educativo” – corso teorico – pratico sui disturbi dello Spettro Autistico: per docenti curricolari e non e genitori. Il corso è stato condotto da docenti del Centro Diagnosi e Terapia delle Sindromi Autistiche della ASP Palermo
- Io parlo …. Tu non ascolti – Progetto sperimentale finalizzato a migliorare l’apprendimento e l’integrazione scolastica di bambini affetti da autismo o altro disturbo generalizzato dello sviluppo. Work on the cases: su adesione volontaria, ha promosso la costituzione di un gruppo di docenti che ha avviato un percorso di formazione in itinere, sia nel contesto d’aula che in quello scolastico. Dopo la presentazione di strumenti standardizzati (PEP 3, TEACCH, l PORTAGE.), questi sono stati poi applicati dai partecipanti nella prassi scolastica. Il percorso formativo si p sviluppato con momenti di socializzazione delle esperienze stesse e di ricalibrazione del percorso di ognuno.
- “L’ICF – Strumento per includere” – corso di formazione base, mirato a fornire agli operatori, che operano nella e con la scuola, occasione di conoscenza sull’effettivo utilizzo dell’ICF come strumento in grado di favorire il più complessivo processo di inclusione. Il corso è stato condotto da docenti del DIN (Disability Italian Network) di Trento,, Ente accreditato presso l’OMS
- Partecipazione con tre progetti realizzati nell’ambito del Programma Regionale “Manifestazione d’interesse”, attuativo del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 6 agosto 2009 dalla Regione Sicilia e dal MIUR. I Progetti, condotti in rete, sono stati finalizzati a favorire il successo formativo ed una migliore integrazione socio-scolastica degli studenti disabili e/o in situazione di rischio psico-sociale, attraverso percorsi d’istruzione e formazione personalizzati.
- “Dal PEI al progetto di vita” – corso per docenti curricolari e non ed operatori socio-sanitari, finalizzato ad approfondire la conoscenza e l’utilizzo di strumenti fondamentali per l’integrazione scolastica. Gli incontri sono stati tenuti dal Prof Salvatore Nocera, avvocato, membro esperto tecnico dell’Osservatorio Nazionale per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap del Ministero della Pubblica Istruzione, vice Presidente FISH -Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
- “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni disabili” – Incontro di approfondimento per i Dirigenti Scolastici tenuto dal Prof Salvatore Nocera, avvocato, membro esperto tecnico dell’Osservatorio Nazionale per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap del Ministero della Pubblica Istruzione, vice Presidente FISH -Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
- Le Nostre Buone prassi a confronto – incontro biennale in cui tutte le Scuole del Distretto n. 54 raccontano, mediante le buone pratiche, la ricca e proficua quotidianità vissuta nel costante sforzo di costruzione di una Scuola veramente inclusiva. In questo modo si potrà costruire il nostro patrimonio consultabile di buone pratiche, certamente rispondente ai bisogni del nostro territorio
- Tavolo distrettuale per l’integrazione scolastica – Promozione della costituzione di un tavolo distrettuale con la presenza dei referenti di tutte le scuole per meglio riprodurre un quadro dei bisogni del territorio nell’ambito dell’integrazione scolastica
Principi chiave
Il CTRH “Efebo” è consapevole delle grosse difficoltà che si incontreranno nella definizione e nella risoluzione di problemi connessi all’integrazione scolastica, ma è pienamente consapevole che qualsiasi progetto di vita se non è unitario si trasforma in un labirinto, e che chi ha responsabilità nel progetto di vita di un disabile è un binario morto se pensa che sia sufficiente occuparsi del suo solo segmento, ignorando che esistono altri binari, che sono essenziali gli scambi, che ci si dirige verso la stessa stazione.
Sappiamo che
- serve un codice condiviso… tra i vari attori e soggetti dei processi che si svolgono attorno alla persona disabile, non attuato per omogeneizzazione gerarchica, ma attraverso un processo di elaborazione a partire dai codici riconosciuti dai diversi soggetti. Da questo punto di vista, l’entrata in campo del nuovo sistema di classificazione internazionale ICF rappresenta un’occasione per introdurre criteri e strumenti di valutazione delle abilità e delle perfomance della persona, non utilizzandolo in chiave solo sanitaria, ma anche e soprattutto per analizzare le barriere e le facilitazioni esistenti nei contesti di vita, al fine di poter costruire un vero Progetto Globale di intervento
- serve un referente… che rappresenti la dimensione del riferimento unitario, di fiducia della persona, affinchè sia tutelato il principio dell’esigibilità dei diritti, la centralità della persona, la finalizzazione ultima dei progetti allo sviluppo integrato ed integrale della persona.
- serve un dossier unico… che soddisfi la dimensione di convergenza e la disponibilità delle informazioni, nel rispetto della tutela della privacy e della dignità della persona.
Il CTRH “Efebo” vuole essere quel prisma capace di fondere tutti i colori per dare la luce dell’inclusione.
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